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La Faib denuncia margini di guadagno bassi e commissioni di pagamento elevate

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La Faib denuncia margini di guadagno bassi e commissioni di pagamento elevate

Marco Mandrile: “Il rischio è di non avere più gestori nelle aree di servizio carburanti”

La Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) della Confesercenti di Cuneo, tramite il proprio rappresentante sindacale Marco Mandrile, denuncia margini di guadagno troppo bassi e fermi ad un rinnovo contrattuale risalente al 2005 e i costi inaccettabili delle commissioni di carte di credito e pagobancomat imposti dal sistema bancario.

“Dal nostro punto di vista si pongono questioni di rilevante importanza che attengono al futuro delle attività dei gestori ex Shell, al loro rapporto contrattuale con la nuova società di riferimento, alle modalità operative dello svolgimento delle gestioni, considerate le rilevanti problematiche in essere con la precedente gestione, sia in ordine alla contrattualistica che alle relazioni sindacali più in generale”. Così dichiara Marco Mandrile, rappresentante di una considerevole fetta dei circa 350 benzinai della provincia di Cuneo, che ha preso parte nei giorni scorsi a Roma all’ennesimo tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto dopo l’acquisizione di Shell da parte di Q8: “La categoria va remunerata in maniera equa. Da quando faccio questo lavoro sono stato coinvolto da cinque rebranding e i nostri diritti sono sempre calpestati. In futuro – prosegue Mandrile – il rischio è di non avere più operatori nelle aree di servizio, sostituiti dai tradizionali impianti di rifornimento automatici. Nonostante io stesso gestisca impianti totalmente self-service, sono consapevole dell’esistenza di una clientela anziana o di portatori di handicap che vanno assistiti durante il rifornimento, per cui è indispensabile garantire loro un servizio”.

Ma c’è un altro serio problema che si sta ripercuotendo sui gestori degli impianti di distribuzione carburanti: l’obbligo di accettare, in pagamento, la moneta elettronica. “Il costo delle commissioni imposte dal sistema bancario – sottolinea Mandrile – è talmente alto da assorbire l’intero margine di gestione e da costringere di fatto noi operatori a scaricarne gli oneri direttamente sul prezzo al pubblico dei carburanti”.

In un recente comunicato unitario con le altre due federazioni dei gestori, la Faib Confesercenti, infatti, ha messo in luce come “mentre il Governo impone ad esercenti e consumatori l’utilizzo delle carte, dall’altro lascia assolutamente libero il sistema bancario di fissare condizioni e costi a proprio piacimento e in ragione delle sue esigenze. Il costo imposto ai gestori italiani è complessivamente superiore all’1,5%, a fronte di un margine lordo inferiore al 2% del prezzo finale che, come noto, per il resto viene intascato dallo Stato, in forma di accise ed Iva, e dalle compagnie petrolifere. Tutto ciò nonostante persino l’ ‘Europa delle Banche’ stia per adottare una normativa che contiene il costo massimo del servizio fra lo 0,2 e lo 0,3%”.